domenica 28 agosto 2016

4 Emigrazione a Medina


Una volta all'anno, le persone provenienti da tutta l’Arabia si recavano alla Mecca per un pellegrinaggio religioso (Hajj)[AD1] . Molti di loro avevano cominciato a sentir parlare di Maometto, e volevano sentirlo predicare. In questo modo Maometto continuava a guadagnare nuovi adepti, anche al di fuori della Mecca. Un gruppo era giunto da Medina (all’epoca si chiamava Yathrib), città a nord della Mecca. Medina contava cinque tribù, tre erano ebree e due arabe.
Le tribù ebraiche erano generalmente più istruite e benestanti; erano frequenti sanguinose liti tra le tribù arabe, e anche tra arabi ed ebrei.

Alcuni degli arabi di Medina che si erano convertiti all'Islam invitarono Maometto e i suoi seguaci a Medina, pensando che la sua presenza potesse avere un effetto benefico ed una influenza unificante, che avrebbe portato la pace alle loro tribù.

L’anno successivo, nel 620 d.C., nel periodo dell’Hajj[AD2] , Maometto si recò con dodici abitanti di Medina su una collina a sud della Mecca, chiamata Al-ʿAqaba. Qui li convinse a pronunciare un giuramento, che divenne noto come il giuramento di Aqaba. Questo giuramento includeva la promessa di difendere il profeta ed i suoi seguaci fino alla morte con la promessa del paradiso. Questa fu la prima volta che gli insegnamenti di Maometto parlavano di uccisioni, e coincide con l’inizio del calendario islamico.

L'anno successivo alla "Prima ʿAqaba", cioè nel 621, nel medesimo periodo e nello stesso luogo si ebbe un nuovo incontro tra abitanti di Medina e Maometto. Questa volta il numero di partecipanti fu assai maggiore e in tale occasione essi prestarono al Profeta il cosiddetto "Giuramento di guerra" (bayʿat al-harb), nel senso che gli abitanti di Medina s'impegnavano a difendere eventualmente con le armi Maometto e i suoi seguaci della Mecca.

Quando i Quraysh furono informati dell’accordo, ordirono un complotto per uccidere Maometto. Avevano infatti compreso che se non avessero agito immediatamente, Maometto sarebbe tornato con un esercito da Medina per combatterli. Quasi tutti i seguaci di Maometto erano già partiti per Medina e suo zio era morto, per cui non c’era nessuno che lo potesse difendere. Maometto venne a conoscenza del complotto e scappo dalla Mecca; si nascose in una grotta fino a quando la situazione non si calmò, e poi continuò il suo tragitto verso Medina per altri 10 giorni.

L’accordo conseguito permise il 16 luglio del 622 l’emigrazione (Egira) a Maometto e alla sua settantina di seguaci, partiti prima di lui per Yathrib che, da quel momento in poi, fu chiamata dai musulmani Medina, dall’espressione araba “Città del Profeta” (Madīnat al-Nabī ).

Commenti dell’autore
A questo punto della storia, Maometto era un profeta da ormai 13 anni e la sua carriera come leader religioso era ben avviata. Aveva acquisito circa centocinquanta seguaci, la maggior parte dei quali erano poveri e ignoranti, e si era garantito un buon numero di nemici potenti. 

Nonostante Maometto avesse ripetutamente minacciato i suoi nemici vale a dire tutti coloro che non accettavano che fosse l’unico profeta di Dio di punizioni nell'aldilà, i suoi insegnamenti erano essenzialmente di natura religiosa, ovvero riguardavano le modalità di interazione che i musulmani dovevano tenere con Allah, e non politica, ovvero riguardo ai rapporti dei musulmani con i non musulmani. 

L'Islam ha l'abitudine di dividere le cose in due. Il Corano non fa eccezione e si divide in Corano della Mecca, che è in gran parte religioso, e il Corano di Medina, che è essenzialmente di natura politica. Nell'ultimo capitolo ho sottolineato come i musulmani siano obbligati a seguire l'insegnamento e le tradizioni di Maometto. Vorrei aggiungere alcune avvertenze importanti, perché presto potrebbero sorgere questioni del tipo “Conosco musulmani che non agiscono così” o “Non tutti i musulmani fanno così”.

1) Non tutti i musulmani seguono la loro religione devotamente più di quanto non si faccia in qualsiasi altra religione. Alcuni sono molto devoti, molti non lo sono. Un musulmano può comportarsi in un modo che è contro l'insegnamento dell'islam, come bere alcolici. Questo non significa che l'Islam ammetta gli alcolici, ma semplicemente che non tutti seguono le regole. L’Islam può influenzare i musulmani, i musulmani non possono influenzare l'Islam.

2) I musulmani dovrebbero seguire l'esempio di Maometto, ma questi ha agito in molti modi diversi per raggiungere i suoi obiettivi, spesso in un modo che, pur dipendendo dal contesto, definirei “opportunistico”. Questo è un aspetto importante, per cui lo spiegherò in dettaglio durante il libro. Anche se molti musulmani non seguono i metodi meno piacevoli di Maometto, sembrerebbe che ne condividano gli obiettivi.

3) I musulmani sovente sono molto ignoranti dei dettagli della loro religione, e non per caso. La maggior parte dei musulmani non parla arabo e tuttavia i loro libri sono scritti in un arabo arcaico, e gli studiosi islamici insistono che questi libri non possono essere tradotti. Questa è solo una delle ragioni per cui, fino a poco tempo fa, è stato incredibilmente difficile capire questi libri (o semplicemente capire quali libri fossero importanti) a meno che non venissero insegnati dagli studiosi islamici.


 [AD1]Questa traduzione è una specificazione non presente nel testo originale. Non sono sicuro che si parli dell’Hajj, in quanto più avanti (evidenziato) viene affermato che è un evento “annuale”. Penso si riferisca in generale a una “fiera religiosa”.
 [AD2]Essendo una traduzione, non è permesso aggiungere informazioni in nome dell’autore, soprattutto quando questi parla in prima persona in tutto il libro. Tutte le informazioni aggiunte dovrebbero essere contrassegnate da “N.d.T” e possibilmente essere aggiunte in calce alla pagina.

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