Una
volta all'anno, le persone provenienti da tutta l’Arabia si recavano alla Mecca
per un pellegrinaggio
religioso (Hajj)[AD1] . Molti di loro avevano cominciato a sentir parlare di Maometto, e
volevano sentirlo predicare. In questo modo Maometto continuava a guadagnare
nuovi adepti, anche al di fuori della Mecca. Un gruppo era giunto da Medina
(all’epoca si chiamava Yathrib), città a nord della Mecca. Medina contava
cinque tribù, tre erano ebree e due arabe.
Le tribù
ebraiche erano generalmente più istruite e benestanti; erano frequenti
sanguinose liti tra le tribù arabe, e anche tra arabi ed ebrei.
Alcuni
degli arabi di Medina che si erano convertiti all'Islam invitarono Maometto e i
suoi seguaci a Medina, pensando che la sua presenza potesse avere un effetto
benefico ed una influenza unificante, che avrebbe portato la pace alle loro
tribù.
L’anno
successivo, nel
620 d.C., nel periodo dell’Hajj[AD2] , Maometto si recò con dodici abitanti di Medina su una collina a
sud della Mecca, chiamata Al-ʿAqaba. Qui li convinse a pronunciare un giuramento, che divenne
noto come il giuramento di Aqaba. Questo giuramento includeva la promessa di
difendere il profeta ed i suoi seguaci fino alla morte con la promessa del
paradiso. Questa fu la prima volta che gli insegnamenti di Maometto parlavano
di uccisioni, e coincide con l’inizio del calendario islamico.
L'anno
successivo alla "Prima ʿAqaba", cioè nel 621, nel medesimo periodo e nello stesso
luogo si ebbe un nuovo incontro tra abitanti di Medina e Maometto. Questa volta
il numero di partecipanti fu assai maggiore e in tale occasione essi prestarono
al Profeta il cosiddetto "Giuramento di guerra" (bayʿat al-harb), nel senso che gli abitanti di
Medina s'impegnavano a difendere eventualmente con le armi Maometto e i suoi
seguaci della Mecca.
Quando
i Quraysh furono informati dell’accordo, ordirono un complotto per uccidere
Maometto. Avevano infatti compreso che se non avessero agito immediatamente,
Maometto sarebbe tornato con un esercito da Medina per combatterli. Quasi tutti
i seguaci di Maometto erano già partiti per Medina e suo zio era morto, per cui
non c’era nessuno che lo potesse difendere. Maometto venne a conoscenza del
complotto e scappo dalla Mecca; si nascose in una grotta fino a quando la
situazione non si calmò, e poi continuò il suo tragitto verso Medina per altri
10 giorni.
L’accordo
conseguito permise il 16 luglio del 622 l’emigrazione (Egira) a Maometto e alla sua settantina di seguaci, partiti prima di lui per
Yathrib che, da quel momento in poi, fu chiamata dai musulmani Medina, dall’espressione araba “Città del Profeta” (Madīnat al-Nabī ).
Commenti dell’autore
A
questo punto della storia, Maometto era un profeta da ormai 13 anni e la sua
carriera come leader religioso era ben avviata. Aveva acquisito circa
centocinquanta seguaci, la maggior parte dei quali erano poveri e ignoranti, e
si era garantito un buon numero di nemici potenti.
Nonostante Maometto avesse
ripetutamente minacciato i suoi nemici – vale a dire tutti coloro che non accettavano che fosse l’unico
profeta di Dio – di punizioni
nell'aldilà, i suoi insegnamenti erano essenzialmente di natura religiosa,
ovvero riguardavano le modalità di interazione che i musulmani dovevano tenere
con Allah, e non politica, ovvero riguardo ai rapporti dei musulmani con i non
musulmani.
L'Islam ha l'abitudine di dividere le cose in due. Il Corano non fa
eccezione e si divide in Corano della Mecca, che è in gran parte religioso, e
il Corano di Medina, che è essenzialmente di natura politica. Nell'ultimo
capitolo ho sottolineato come i musulmani siano obbligati a seguire
l'insegnamento e le tradizioni di Maometto. Vorrei aggiungere alcune avvertenze
importanti, perché presto potrebbero sorgere questioni del tipo “Conosco
musulmani che non agiscono così” o “Non tutti i musulmani fanno così”.
1) Non
tutti i musulmani seguono la loro religione devotamente più di quanto non si
faccia in qualsiasi altra religione. Alcuni sono molto devoti, molti non lo
sono. Un musulmano può comportarsi in un modo che è contro l'insegnamento
dell'islam, come bere alcolici. Questo non significa che l'Islam ammetta gli
alcolici, ma semplicemente che non tutti seguono le regole. L’Islam può
influenzare i musulmani, i musulmani non possono influenzare l'Islam.
2) I
musulmani dovrebbero seguire l'esempio di Maometto, ma questi ha agito in molti
modi diversi per raggiungere i suoi obiettivi, spesso in un modo che, pur
dipendendo dal contesto, definirei “opportunistico”. Questo è un aspetto
importante, per cui lo spiegherò in dettaglio durante il libro. Anche se molti
musulmani non seguono i metodi meno piacevoli di Maometto, sembrerebbe che ne
condividano gli obiettivi.
3) I
musulmani sovente sono molto ignoranti dei dettagli della loro religione, e non
per caso. La maggior parte dei musulmani non parla arabo e tuttavia i loro
libri sono scritti in un arabo arcaico, e gli studiosi islamici insistono che
questi libri non possono essere tradotti. Questa è solo una delle ragioni per
cui, fino a poco tempo fa, è stato incredibilmente difficile capire questi
libri (o semplicemente capire quali libri fossero importanti) a meno che non
venissero insegnati dagli studiosi islamici.
[AD1]Questa traduzione è una specificazione non presente nel testo
originale. Non sono sicuro che si parli dell’Hajj, in quanto più avanti (evidenziato)
viene affermato che è un evento “annuale”. Penso si riferisca in generale a una
“fiera religiosa”.
[AD2]Essendo una traduzione, non è permesso aggiungere informazioni in nome
dell’autore, soprattutto quando questi parla in prima persona in tutto il
libro. Tutte le informazioni aggiunte dovrebbero essere contrassegnate da
“N.d.T” e possibilmente essere aggiunte in calce alla pagina.
Nessun commento:
Posta un commento