domenica 28 agosto 2016

3 L’Islam cresce

 

Maometto soggiornò a La Mecca per tredici anni dopo essersi dichiarato un profeta. La prima metà del Corano è stata scritta in questo periodo ed è nota come il Corano della Mecca. Le rivelazioni del Corano della Mecca affermano ripetutamente che Maometto è il messaggero di Dio e che tutti quelli che non lo riconoscono bruceranno all'inferno. Ci sono anche racconti di personaggi del passato che, respingendo i profeti che erano stati inviati presso di loro, hanno causato la propria rovina e meritato l'inferno.

Secondo Maometto, molti dei profeti biblici, come Abramo, Mosè e anche Gesù che a suo dire non era il figlio di Dio, ma un profeta erano musulmani, anche se non fecero alcun cenno della religione islamica. Egli affermava inoltre che sarebbe stato l'ultimo nella linea di questi profeti e che il Corano sarebbe stato il messaggio finale di Dio.

Il Corano riprende una serie di storie della Bibbia, raccontandole però da un differente punto di vista, in modo da dimostrare come gli ebrei abbiano ripetutamente ignorato i loro profeti, causando così la giusta punizione divina. Questa è la parte religiosa del Corano e contiene le storie bibliche e temi religiosi. Maometto utilizzò questi argomenti con notevole abilità per rispondere alla maggior parte delle domande che i suoi critici gli ponevano.

Maometto era molto carismatico e sicuro di sé. Seppe anche confezionare il suo messaggio in una forma splendidamente poetica. Tutto il Corano è scritto in versi, il che lo rende anche più facile da memorizzare. Grazie alle sue capacità raccolse intorno a sé un buon numero di seguaci e la sua brama di potere cresceva con l’estendersi della sua influenza. Era estremamente narcisista e sembrava preoccuparsi solo della devozione altrui. Il fatto di aver creato strappi insanabili nella propria città natale e persino all’interno della sua famiglia non sembrava infastidirlo.

Si presentò al letto dello zio morente, chiedendogli di riconoscere l'Islam. Lo zio borbottò qualcosa e poi morì. Maometto, non avendo sentito le parole chiaramente, nonostante chi gli era accanto affermasse che Abu Talib si era convertito, dichiarò che suo zio sarebbe bruciato all’inferno. Abu Talib lo aveva cresciuto, gli aveva assicurato il suo primo lavoro, garantendogli un buon matrimonio. Lo aveva protetto negli anni difficili all’inizio della sua predicazione. Ma poiché si era rifiutato di sottomettersi all’Islam, Maometto dichiarò che stava bruciando all'inferno.

Quello stesso anno la moglie Khadija morì. Sposò quindi una vedova di nome Sauda e si legò con una promessa di matrimonio a una bambina di sei anni di nome Aisha.

Fatti importanti:
I musulmani credono che Maometto sia l’ultimo profeta di Allah. Tuttavia, da un punto di vista non musulmano, era semplicemente un genio che ha progettato e definito l'Islam per uno scopo peculiare: spingere il mondo intero ad adorarlo (o ad adorare Allah per mezzo di lui, che è più o meno la stessa cosa).

Per fare questo, ha fatto in modo che l'Islam non potesse mai essere cambiato. Maometto ha sempre insistito sul fatto che per essere un musulmano, un credente deve dichiarare che non c'è dio all'infuori di Allah e che Maometto è il suo profeta.

 Ci sono altri quattro "pilastri" dell'Islam, ma questo è il più importante in assoluto. Questa è la definizione di ciò che significa essere un musulmano. Maometto ha anche dichiarato abilmente di essere l'ultimo profeta dell'Islam, rendendo di fatto impossibile qualsiasi revisione della sua religione col passare del tempo. 

Nonostante la pretesa di essere l'ultimo nella linea dei profeti ebraici, ha anche affermato che gli ebrei non potevano vantare alcun diritto sulla sua religione. Maometto ha insistito che gli ebrei (e cristiani) avevano falsificato la loro Bibbia per nascondere il fatto che la sua venuta era stata profetizzata (non esistono prove che supportino tale affermazione). Egli ha anche proibito ai musulmani di leggere la Bibbia e la Torah (Bibbia ebraica). I musulmani pertanto possono leggere solo i profeti biblici come Abramo o Mosè attraverso le parole e la rivisitazione di Maometto, che si rivelano spesso assai diverse dalle originali storie bibliche.

Il punto chiave da comprendere è che Maometto non è solo una figura centrale dell'Islam: Maometto è l'Islam. Churchill si riferiva ai musulmani come maomettani, il che si rivela una descrizione abbastanza precisa. Essere musulmano significa credere che Maometto è l'uomo perfetto e che il Corano, come rivelato a Maometto solo, è la perfetta (e unica) parola di Allah. Un vero musulmano deve quindi seguire le parole di Allah, come si trovano nel Corano, e l'esempio, cioè le tradizioni di Maometto che vengono registrate nelle sue biografie.

Questa intelligente progettazione dell’Islam lo rende immutabile: il Corano non può essere modificato perché è la parola perfetta di Allah e la vita di Maometto non può essere modificata perché è morto.

I musulmani sono straordinariamente severi riguardo alla perfezione del Corano. Per darne un esempio, molti capitoli del Corano iniziano con tre lettere arabe. Nessuno sa che cosa significano, ma non potranno mai essere rimosse, perché il Corano è perfetto e immutabile.


Per riassumere: L'Islam è Maometto, l'Islam non è mai cambiato, l'Islam non cambierà mai. Per cambiare l'Islam, si dovrebbe eliminare Maometto e allora non sarebbe più l’Islam. Come Barry Sheene ha eloquentemente spiegato: “Se mio zio fosse una donna, sarebbe la mia [parola cancellata] zietta”.

 È una assurdità logica. Il cristianesimo è cambiato e si è evoluto, perché si basa su principi generali, come ad esempio il comandamento dell’amore, che possono essere discussi e interpretati. Non c'è molto da discutere su Maometto: egli ha fatto qualcosa o non l'ha fatto; le persone dunque che pensano che l'Islam dovrebbe, o addirittura potrebbe, cambiare, rischiano di essere terribilmente delusi.

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