sabato 27 agosto 2016

29 Da Maometto ai tempi moderni


Alla morte di Maometto, metà delle tribù dell'Arabia abbandonarono l'Islam, tirando senza dubbio un sospiro di sollievo, e tornarono alle loro vecchie religioni. Purtroppo per loro, l'Islam non morì con Maometto, e il suo successore, Abu Bakr, lottò contro di loro in una lunga e sanguinosa campagna, conosciuta come Guerra della ridda. Utilizzando le tattiche della Jihad costrinse tutte le tribù a sottomettersi di nuovo all’Islam.

Riconquistata l’Arabia, questo manipolo di tribù del deserto povere e ignoranti emersero in un mondo ignaro e utilizzò la Jihad per conquistare l'impero bizantino (ciò che rimaneva dell'impero romano d’Oriente), l'impero persiano, tutto il Nord Africa e l’India settentrionale. Conquistarono anche la Spagna a ovest e arrivarono fino all'Austria. Queste regioni erano le società più ricche e tecnologicamente e intellettualmente sofisticate nel mondo di quel periodo. I migliori medici, architetti e scienziati furono tenuti dai sovrani musulmani come dhimmi, le loro conoscenze e competenze servizio dell'Islam.

All’inizio, alcuni Califfi mostrarono di apprezzare in qualche modo la cultura classica, tanto che, a un certo punto, un gran numero di opere classiche furono tradotte in arabo, in particolare dai Mutaziliti che regnavano a Baghdad. Si è sostenuto che l'unione degli imperi bizantino e persiano e l'adozione forzata dell’arabo in tutta l'area abbiano contribuito a un libero flusso di idee chiamato oggi «età d’oro dell’Islam».

Benché questa teoria potrebbe avere qualche merito, vale la pena notare che, ancora oggi, i Persiani (i moderni iraniani) non parlano l'arabo, ma il farsi. Questa teoria ignora anche il fatto che queste società erano già i centri intellettuali del mondo. Il fatto che abbiano continuato a esserlo per un certo periodo sotto l’occupazione islamica non significa che si debba avere necessariamente un debito di gratitudine verso l'Islam. Questo non ha impedito al presidente Obama di fare questa affermazione nel suo famoso discorso del Cairo, dicendo al pubblico «È stato l'Islam, in luoghi come Al-Azhar, a portare la fiaccola del sapere per molti secoli, preparando la strada al Rinascimento europeo e all'Illuminismo».

Per capire i difetti di questa linea di ragionamento, è istruttivo vedere come è finita l’età d’oro.
Sostanzialmente il dominio dei Mutaziliti fu rovesciato dai molto più dogmatici Ashariti. La loro filosofia si basava maggiormente sulla dottrina islamica della predestinazione, che insiste sul fatto che ogni evento nell'universo è guidato direttamente da Allah. Sostenevano che, anche se le cose in generale funzionavano sempre allo stesso modo, era solo un'abitudine. Il classico esempio era: "Solo perché si è sempre visto il re a cavallo per le strade, non significa che un giorno non possa percorrere a piedi il suo regno."

Poiché Dio ordina ogni singolo atomo dell'universo non vi è alcun ostacolo al fatto che una mela che si stacca da un albero domani cada verso l’alto anziché verso il basso. Questo è l’esatto contrario della teoria di "causa ed effetto" alla base di tutte le conoscenze scientifiche odierne.
Incredibilmente, una simile idea ha potuto sopravvivere fino ad oggi con il sostegno della dottrina islamica. Questo può aiutare a spiegare i seguenti fatti e le seguenti statistiche che i moderni studiosi politicamente corretti fanno veramente fatica a capire:

1) Dall'intero mondo islamico, negli ultimi 700 anni, non proviene una sola invenzione scientifica o scoperta degna di nota35.
2) Ogni anno sono tradotti più libri in spagnolo di quanti ne siano stati tradotti in arabo negli ultimi 1000 anni36.
3) Delle 1800 università del mondo islamico, solo circa un sesto ha un docente che abbia pubblicato qualcosa37.

Il cristianesimo e l’ebraismo si basano sulla libertà di scelta più della maggior parte delle altre religioni. È chiaramente accaduto che la Chiesa cattolica si sia mossa per limitare la libertà di pensiero, in particolare quando era al culmine del suo potere. Galileo fu notoriamente imprigionato dal papa Urbano VIII per aver dimostrato che il sole e le stelle in realtà non ruotano intorno alla terra. Nonostante questo, l'idea si diffuse rapidamente, suggerendo l’esistenza di una cultura altamente aperta alla logica e alla ragione.

Al contrario, quando il brillante filosofo spagnolo musulmano Averroè fu esiliato a Marrakech, molti dei suoi libri furono bruciati e le sue opere scomparvero dal mondo islamico. La sua importanza fu riconosciuta solo quando pensatori cristiani come Tommaso d'Aquino ne riscoprirono gli scritti.
La libertà di pensiero, di parola, di discussione e di sfida all'ortodossia è insita nella dottrina cristiana, ma inesistente nell’Islam. Questa caratteristica è stata sicuramente un fattore importante nell’esplosione delle conoscenze scientifiche e tecniche, più che la superiorità genetica o i vantaggi militari. Questi successi sono stati era quasi interamente un risultato dell’Occidente cristiano ed ebraico dal Rinascimento fino a pochi decenni fa.

Un altro problema che afflisse l'Islam fu il degrado ecologico. Il Nord Africa non è sempre stato un deserto. Cartagine e l’Egitto furono potenti imperi nordafricani che sfidarono Roma per la supremazia. Gli imperi non fioriscono nel deserto, ma nei luoghi di abbondanza. L’Egitto era il granaio d'Europa, con il suo terreno fertile e l’acqua del Nilo. Lungo tutto il Nord Africa si estendevano terreni agricoli produttivi.

Gli Arabi non erano contadini, ma pastori di capre. Invaso il Nord Africa, i conquistatori musulmani pascolarono le capre sui terreni agricoli dei dhimmi cristiani, che non potevano fermarli.38 Campioni di limo recuperati nel Mediterraneo suggeriscono una rapida perdita dello strato superficiale dei terreni e la relativa desertificazione. Altre prove circostanziali, come i segnali di un rapido spopolamento dovuto probabilmente ad estese carestie, confermano questa ipotesi.
Il risultato finale è stato il lungo e lento declino dell'Islam e la crescita costante della forza dell'Europa cristiana. A livello militare non è stato subito evidente, a causa dello scompiglio creato dagli eserciti islamici e dai mercanti di schiavi per secoli, in particolare nelle aree confinanti con le terre islamiche.

Nonostante i continui attacchi, gli europei riuscirono a tenere a bada i musulmani. Dopo aver conquistato tutti gli imperi più ricchi e averne dilapidato il bottino, i musulmani si ritrovarono a dipendere dal reddito dei dhimmi. Purtroppo per loro, il sistema islamico è progettato per forzare di continuo i dhimmi a convertirsi all'Islam, diminuendo il numero di persone produttive e aumentando la massa delle persone non produttive.

Il lungo declino dell'Islam è andato di pari passo con l’ascesa degli europei, che si liberavano gradualmente dai dogmi tradizionali della Chiesa cattolica e si sviluppavano grazie al potere del metodo scientifico degli antichi greci. Benché apparentemente i musulmani avrebbero portato queste conoscenze in Europa, ci si dovrebbe chiedere se questo piccolo passaggio dal Medio Oriente non fosse potuto accadere anche senza le invasioni musulmane.

Tra il 1000 e 1300 dopo Cristo gli europei risposero a una richiesta di aiuto da parte della Chiesa d'Oriente, le cui terre erano devastate dalla Jihad. Uno degli obiettivi di queste "Crociate" era rendere sicura la Terra Santa (Israele) per i pellegrini. Nonostante non si possano definire le Crociate un gran successo, il fatto che i Kaffir siano stati in grado di riconquistare e mantenere le terre musulmane per un lungo periodo di tempo è stata un’umiliazione incredibile per i musulmani, al punto che ancora oggi, circa 700 anni più tardi, ne soffrono.

Gli attacchi dei Turchi all'Europa orientale rappresentarono una minaccia significativa fino al 1700 e le incursioni alla ricerca di schiavi perpetrate dai pirati barbareschi causarono lo spopolamento delle comunità costiere dell’Europa meridionale fino al 1800. Con il passare del tempo, però, la tecnologia europea avanzò e l'Islam si trovò sempre di più sulla difensiva. Gli Europei conquistarono un numero crescente di territori musulmani, ma la campana a morto suonò per il potere globale islamico con l'invenzione della mitragliatrice.

Avere un gran numero di soldati fanatici suicidi dà un vantaggio competitivo se si lotta con spade, archi, frecce o fucili a colpo singolo a ricarica lenta. Tuttavia, una volta che fu introdotta la mitragliatrice nelle battaglie, il vantaggio delle cariche della cavalleria o della fanteria scomparve completamente.

Tutti impararono questa dolorosa lezione durante la prima guerra mondiale, ma per i musulmani l'industrializzazione della guerra significò azzerare tutti i vantaggi della Jihad. Si trovavano ormai impotenti in un mondo governato dalle nazioni che avevano la tecnologia più sofisticata associata ai più alti livelli di produzione industriale e di educazione scientifica.

L'impero turco ottomano fu smantellato alla fine della prima guerra mondiale e diviso principalmente tra la Francia e l’Inghilterra, le nazioni vincitrici. Queste ne mantennero il controllo fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando lo riorganizzarono restituendolo agli arabi (ad eccezione di una palude bonificata, senza risorse naturali, pari a circa l'1% del Medio Oriente, data agli ebrei dalle Nazioni Unite, l’odierno Israele).

35 Pervez Hoodbhoy, The New Atlantis 2011
36 N. Fergany et al., Arab Human Development Report 2002, United Nations Development Programme
37 Pervez Hoodbhoy, The New Atlantis 2011

38 Bill Warner. Why we are afraid of Islam, a 1400 year history

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