sabato 27 agosto 2016

27 Ancora Jihad suicida


 B4,52,65 Un uomo venne dal Profeta e chiese: «Un uomo combatte per il bottino di guerra, un altro lotta per la gloria e un terzo lotta per esibizionismo; chi di loro lotta per la Causa di Allah?». Il profeta rispose: «Chi combatte per la Parola di Allah (Islam) dovrà essere superiore nei combattimenti per la Causa di Allah».

I791 Maometto inviò un esercito di tremila uomini a Muta subito dopo il suo ritorno dalla Mecca. Muta era a nord di Medina, vicino alla Siria. Una volta arrivati, i musulmani trovarono un grande esercito di Bizantini. I jihadisti si fermarono a discutere per due giorni. Non erano stati inviati lì per combattere un esercito di professionisti. Che cosa dovevano fare? Molti volevano inviare una lettera a Maometto per spiegargli la nuova situazione. Se lui avesse voluto che attaccassero, così sarebbe stato. Se avesse voluto mandare rinforzi, sarebbe stato bene. Ma uno di loro disse: «Uomini, vi lamentate di ciò che siete venuti a fare qui. Morite come martiri. L'Islam non combatte con i numeri o con la forza, ma per l'Islam. Coraggio! Abbiamo solo due prospettive. La morte o il martirio; entrambe vanno bene. Andiamo avanti!».
I796 I musulmani furono fatti a pezzi. I cristiani bizantini erano professionisti e superiori in numero. Non erano mercanti della Mecca. Maometto disse che tutti e tre i comandanti musulmani erano andati in cielo su letti d'oro. Ma il letto dell’ultimo comandante cambio leggermente direzione mentre si avvicinava al cielo, perché egli si era fermato un attimo prima di andare all’attacco. Non era un martire completo. Ma Maometto pianse tutti i morti. Ciò fu insolito, dato che egli aveva proibito lutti eccessivi per coloro che morivano in Jihad.
Commenti dell'autore
Anche se Maometto era un comandante militare capace, la sua strategia principale con la Jihad non si basava su una strategia militare superiore, ma sulla sua capacità di ispirare nei suoi seguaci un coraggio suicida in battaglia. Combinandolo con la capacità di sostituire questi guerrieri caduti con degli altri grazie all’alto tasso di natalità e a una dedizione senza, l'Islam ha alla fine vinto in quasi tutti i conflitti in cui è stato coinvolto. Vale la pena notare che, anche se in questa fase i Bizantini erano infinitamente più potenti dei musulmani, questi ultimi avrebbero presto trionfato e conquistato il loro impero.
Maometto ha continuato la sua Jihad senza mollare fino alla sua morte, circa nove anni dopo il suo arrivo a Medina, quando era re di tutta l'Arabia, senza alcun nemico rimasto a contrastarlo. Nel corso di questi nove anni, fu coinvolto in uno scontro armato in media ogni sette settimane. Prima di morire inviò lettere ai potenti imperatori persiani e bizantini invitandoli a convertirsi all'islam o a subire le conseguenze di un rifiuto. Essi probabilmente ridevano della sua arroganza. Nel giro di pochi decenni, tuttavia, ognuno di questi imperi sarebbe stato conquistato dai musulmani, usando le tattiche della Jihad di Maometto. Sebbene i metodi siano stati perfezionati nel corso degli anni, i principi base rimangono gli stessi ancora oggi.

Regole della Jihad
1) La Jihad è sancita da Allah. Non essendoci nessuna autorità superiore, essa è sempre giustificata.
2) Non rispettare alcuna regola né porsi alcun limite, il fine giustifica ogni mezzo, per quanto scioccante. La Jihad è una qualsiasi azione che fa avanzare l'Islam o indebolisce i Kaffir, siano essi un gruppo o una singola persona. Anche donare soldi per pagare la Jihad di qualcun’altro è un tipo di Jihad di per sé.
3) Farsi passare SEMPRE per vittime. Maometto ribaltò la situazione. Pur avendo attaccato persone innocenti senza alcuna provocazione, li incolpò di aver impedito ad altri di diventare musulmani e di aver adorato idoli. L'attacco era colpa loro e le vittime erano i musulmani, non i Kaffir.
4) Ripeterlo continuamente senza sosta così che alla fine la gente comincerà a crederci. Si vince se si riesce a convincere la vittima ad assumere la colpa, perché la ritorsione richiede un senso di ingiustizia. Se la vittima si assume la colpa, rivolgerà l’odio verso se stessa.
5) Ispirare ai seguaci un fanatico coraggio suicida.
6) Ingannare e seminare discordia tra i tuoi nemici (i Kaffir) ogni volta che è possibile per assicurarsi la vittoria.
7) Non arrendersi mai, anche quando si è battuti.

8) Non permettere mai di criticare Maometto, Allah o l'Islam, distruggere la libertà di parola.

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