sabato 27 agosto 2016

26 La mutilazione genitale femminile

Umm al-Atiyyah Ansariyyah raccontò:

Una donna eseguiva circoncisioni a Medina. Il Profeta (che la pace sia con lui) le disse: «Non tagliare severamente, perché è meglio per la donna e più desiderabile per il marito». (Sunan Abu Dawud, Libro 41, Numero 5251)
In un altro famoso Hadith, Abu Musa raccontò quanto gli riferì Aisha:
Il Messaggero di Allah (che la pace sia con lui) disse: «Quando ci si siede in mezzo alle quattro parti (della donna) e le parti circoncise si toccano, è obbligatorio farsi un bagno». (Sahih Muslim, Libro 003, Numero 0684)
Vari hadith definiscono che il rapporto sessuale legale (per scopi di purezza) si verifica quando le parti circoncise si incrociano o si toccano. Ciò richiede la circoncisione dell’uomo e della donna.30
Da Wikipedia:
Le mutilazioni genitali femminili (MGF), sono pratiche tradizionali che vengono eseguite principalmente in 28 paesi dell'Africa sub-sahariana, per motivi non terapeutici. Tali pratiche ledono fortemente la salute psichica e fisica di bambine e donne che ne sono sottoposte.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che siano già state sottoposte alla pratica 130 milioni di donne nel mondo, e che 3 milioni di bambine siano a rischio ogni anno. Il 6 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro l'infibulazione e le mutilazioni genitali femminili.
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha classificato le mutilazioni in 4 tipi differenti, a seconda della gravità degli effetti:

Circoncisione (o infibulazione al-sunna): è l'asportazione della punta della clitoride, con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche;
Escissione al-wasat: asportazione della clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra;
Infibulazione (o circoncisione faraonica o sudanese): asportazione della clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale;
Il quarto gruppo comprende una serie di interventi di varia natura sui genitali femminili.
Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione: per esempio nel sud della Nigeria si praticano sulle neonate, in Somalia sulle bambine, in Uganda sulle adolescenti.
Tutte queste mutilazioni ledono gravemente sia la vita sessuale sia la salute delle donne, ed è a tutela di queste ultime che si adoperano i movimenti per l'emancipazione femminile, soprattutto in Africa.
Le mutilazioni genitali femminili hanno gravissime conseguenze sul piano psicofisico, sia immediate (con il rischio di emorragie a volte mortali, infezioni, shock), sia a lungo termine (cisti, difficoltà nei rapporti sessuali, rischio di morte nel parto sia per la madre sia per il nascituro).

Commenti dell'autore
Su YouTube si potevano vedere alcuni video di persone che effettuavano questa procedura su bambine. Avevo pensato di includere qualche link, ma non sono stato capace di fare molte ricerche. Ho visto una parte di uno di questi filmati con una bambina dell’età di mia figlia immobilizzata dai parenti mentre il “medico” le affetta i genitali. Sono riuscito a guardare solo qualche secondo e poi ho dovuto spegnerlo. Non dimenticherò mai l'orrore di quella bambina che urlava cercando disperatamente di liberarsi. Sembra sia comune che gli adulti spezzino le ossa a queste bambine mentre cercano disperatamente di immobilizzarle. Capita che, a causa di questa lotta, i tagli non riescano correttamente, con le dovute gravi conseguenze. Anche quando l’operazione viene effettuata senza problemi, alcune vittime affrontano una vita di dolore straziante. Potete cercare da soli informazioni su questo argomento, ma vi avverto, è necessario avere un forte stomaco e c’è il rischio che cambi il vostro modo di considerare gli esseri umani.

Dalle testimonianze degli hadith, sembra chiaro che le mutilazioni genitali femminili erano comuni in Arabia ai tempi di Maometto e non fu un'invenzione islamica. È anche vero che molti musulmani oggi non la praticano. Fortunatamente per molte ragazze musulmane, l'hadith principale a sostegno di questa pratica non viene da una delle due hadith “Sahih” (autentiche) di Bukhari e di Muslim, ma dallo hadith di Abu Dawud. Anche se questa è una delle quattro collezioni considerate affidabili, c'è ancora qualche dubbio che si riflette nelle diverse interpretazioni dei vari gruppi musulmani.
Il 90% dei musulmani abbraccia il sunnismo, che a sua volta è diviso in 4 rami principali: hanafismo, hanbalismo, malikismo, sciafeismo. 

Le mutilazioni genitali femminili sono raccomandate dall’hanafismo, altamente raccomandate (Sunna) dall’hanbalismo e dal malikismo e obbligatorie per lo sciafeismo31. Di conseguenza, nei Paesi in cui si pratica lo sciafeismo le mutilazioni genitali femminili sono molto comuni. L’Egitto e l’Indonesia seguono entrambi lo sciafeismo e hanno un elevato grado di mutilazioni genitali femminili. Il nuovo governo filoislamico egiziano sta pensando di depenalizzare queste pratiche, reato punibile dal 2008, anche se probabilmente non farebbe molta differenza: circa il 97% delle donne egiziane sono circoncise, il 3% della popolazione è cristiana.

Purtroppo, questa pratica non è più circoscritta al Terzo Mondo o ai paesi islamici. Un recente articolo apparso sul giornale australiano Melbourne Herald Sun32 riferisce che nel 2011 sono state curate in un ospedale di Melbourne 600 donne a causa delle conseguenze di mutilazioni genitali. Si parla di un ospedale, in una città, in un anno. Questo fenomeno si ripete probabilmente con le popolazioni musulmane che vivono in altre nazioni occidentali. L'articolo cita medici che sospettano che le ragazze siano portate all’estero per essere mutilate e che alcune siano state addirittura mutilate in Australia.

La celebre attivista per i diritti delle donne Germaine Greer è recentemente intervenuta nella questione. In un dibattito televisivo ha espresso il parere che le mutilazioni genitali femminili sono “un legittimo aspetto di identità culturale”. Ha anche insistito sul fatto che non c’entravano assolutamente nulla con la religione, suggerendo di non giudicare queste persone troppo aspramente, visto come le donne occidentali si stanno mutilando con tatuaggi e piercing.33

Questo ragionamento è completamente sbagliato: mutilare il proprio corpo è una decisione personale, mentre mutilare con la forza il corpo di un'altra persona, per di più una bambina indifesa, è moralmente sbagliato e giuridicamente illegale.

Questo è l’esempio più spaventoso di relativismo culturale che ho incontrato, e mi lascia senza parole il fatto che venga da un’attivista per i diritti delle donne.
Quando si è scoperta una rete diffusa di abusi sui minori nella Chiesa cattolica c'è stato, giustamente, un generale sfogo di rabbia e di disgusto. Giornalisti della televisione e della carta stampata hanno fatto a gara per pubblicare ogni dettaglio e ovunque ci sono state reazioni.

Perché allora per le mutilazioni genitali femminili c’è questo silenzio irreale o viscide giustificazioni da parte della stampa e sedicenti esperti? Dov'è l'indignazione per questo crimine efferato? Perché i nostri politici non se ne occupano? Perché nessuno viene indagato? Perché queste bambine innocenti non meritano la nostra protezione? Queste sono le vittime indifese della velenosa dottrina nota come “politicamente corretto”.

30 Da http://www.answering-islam.org/Index/C/circumcision.html
31 Reliance of the Traveller (il manuale della Sharia più rispettato dell’Islam)
32 Herald Sun 05/09/2012

33 http://www.abc.net.au/tv/qanda/txt/s3570412.htm

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