Umm al-Atiyyah Ansariyyah raccontò:
Una donna eseguiva circoncisioni a Medina. Il
Profeta (che la pace sia con lui) le disse: «Non tagliare severamente, perché è
meglio per la donna e più desiderabile per il marito». (Sunan Abu Dawud, Libro
41, Numero 5251)
In un altro famoso
Hadith, Abu Musa raccontò quanto gli riferì Aisha:
Il Messaggero di Allah (che la pace sia con
lui) disse: «Quando ci si siede in mezzo alle quattro parti (della donna) e le
parti circoncise si toccano, è obbligatorio farsi un bagno». (Sahih Muslim,
Libro 003, Numero 0684)
Vari hadith definiscono che il rapporto
sessuale legale (per scopi di purezza) si verifica quando le parti circoncise
si incrociano o si toccano. Ciò richiede la circoncisione dell’uomo e della
donna.30
Da Wikipedia:
Le
mutilazioni genitali femminili (MGF), sono pratiche tradizionali che vengono
eseguite principalmente in 28 paesi dell'Africa sub-sahariana, per motivi non
terapeutici. Tali pratiche ledono fortemente la salute psichica e fisica di
bambine e donne che ne sono sottoposte.
L'Organizzazione
Mondiale della Sanità ha stimato che siano già state sottoposte alla pratica
130 milioni di donne nel mondo, e che 3 milioni di bambine siano a rischio ogni
anno. Il 6 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro
l'infibulazione e le mutilazioni genitali femminili.
L'Organizzazione
mondiale della sanità (OMS) ha classificato le mutilazioni in 4 tipi
differenti, a seconda della gravità degli effetti:
Circoncisione (o infibulazione al-sunna): è
l'asportazione della punta della clitoride, con fuoriuscita di sette gocce di
sangue simboliche;
Escissione al-wasat: asportazione della
clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra;
Infibulazione (o circoncisione faraonica o
sudanese): asportazione della clitoride, delle piccole labbra, di parte delle
grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva,
lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del
sangue mestruale;
Il
quarto gruppo comprende una serie di interventi di varia natura sui genitali
femminili.
Queste
pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione: per
esempio nel sud della Nigeria si praticano sulle neonate, in Somalia sulle
bambine, in Uganda sulle adolescenti.
Tutte
queste mutilazioni ledono gravemente sia la vita sessuale sia la salute delle
donne, ed è a tutela di queste ultime che si adoperano i movimenti per
l'emancipazione femminile, soprattutto in Africa.
Le
mutilazioni genitali femminili hanno gravissime conseguenze sul piano
psicofisico, sia immediate (con il rischio di emorragie a volte mortali,
infezioni, shock), sia a lungo termine (cisti, difficoltà nei rapporti
sessuali, rischio di morte nel parto sia per la madre sia per il nascituro).
Commenti dell'autore
Su YouTube si potevano vedere alcuni video
di persone che effettuavano questa procedura su bambine. Avevo pensato di
includere qualche link, ma non sono stato capace di fare molte ricerche. Ho
visto una parte di uno di questi filmati con una bambina dell’età di mia figlia
immobilizzata dai parenti mentre il “medico” le affetta i genitali. Sono riuscito
a guardare solo qualche secondo e poi ho dovuto spegnerlo. Non dimenticherò mai
l'orrore di quella bambina che urlava cercando disperatamente di liberarsi.
Sembra sia comune che gli adulti spezzino le ossa a queste bambine mentre
cercano disperatamente di immobilizzarle. Capita che, a causa di questa lotta,
i tagli non riescano correttamente, con le dovute gravi conseguenze. Anche
quando l’operazione viene effettuata senza problemi, alcune vittime affrontano
una vita di dolore straziante. Potete cercare da soli informazioni su questo
argomento, ma vi avverto, è necessario avere un forte stomaco e c’è il rischio
che cambi il vostro modo di considerare gli esseri umani.
Dalle testimonianze degli hadith, sembra
chiaro che le mutilazioni genitali femminili erano comuni in Arabia ai tempi di
Maometto e non fu un'invenzione islamica. È anche vero che molti musulmani oggi
non la praticano. Fortunatamente per molte ragazze musulmane, l'hadith
principale a sostegno di questa pratica non viene da una delle due hadith
“Sahih” (autentiche) di Bukhari e di Muslim, ma dallo hadith di Abu Dawud.
Anche se questa è una delle quattro collezioni considerate affidabili, c'è
ancora qualche dubbio che si riflette nelle diverse interpretazioni dei vari
gruppi musulmani.
Il 90% dei musulmani abbraccia il sunnismo,
che a sua volta è diviso in 4 rami principali: hanafismo, hanbalismo,
malikismo, sciafeismo.
Le mutilazioni genitali femminili sono raccomandate
dall’hanafismo, altamente raccomandate (Sunna) dall’hanbalismo e dal malikismo
e obbligatorie per lo sciafeismo31. Di conseguenza, nei Paesi in cui
si pratica lo sciafeismo le mutilazioni genitali femminili sono molto comuni.
L’Egitto e l’Indonesia seguono entrambi lo sciafeismo e hanno un elevato grado
di mutilazioni genitali femminili. Il nuovo governo filoislamico egiziano sta
pensando di depenalizzare queste pratiche, reato punibile dal 2008, anche se
probabilmente non farebbe molta differenza: circa il 97% delle donne egiziane
sono circoncise, il 3% della popolazione è cristiana.
Purtroppo, questa pratica non è più
circoscritta al Terzo Mondo o ai paesi islamici. Un recente articolo apparso
sul giornale australiano Melbourne Herald Sun32 riferisce che nel
2011 sono state curate in un ospedale di Melbourne 600 donne a causa delle
conseguenze di mutilazioni genitali. Si parla di un ospedale, in una città, in
un anno. Questo fenomeno si ripete probabilmente con le popolazioni musulmane
che vivono in altre nazioni occidentali. L'articolo cita medici che sospettano
che le ragazze siano portate all’estero per essere mutilate e che alcune siano
state addirittura mutilate in Australia.
La celebre attivista per i diritti delle
donne Germaine Greer è recentemente intervenuta nella questione. In un
dibattito televisivo ha espresso il parere che le mutilazioni genitali
femminili sono “un legittimo aspetto di identità culturale”. Ha anche insistito
sul fatto che non c’entravano assolutamente nulla con la religione, suggerendo
di non giudicare queste persone troppo aspramente, visto come le donne
occidentali si stanno mutilando con tatuaggi e piercing.33
Questo ragionamento è completamente
sbagliato: mutilare il proprio corpo è una decisione personale, mentre mutilare
con la forza il corpo di un'altra persona, per di più una bambina indifesa, è
moralmente sbagliato e giuridicamente illegale.
Questo è l’esempio più spaventoso di
relativismo culturale che ho incontrato, e mi lascia senza parole il fatto che
venga da un’attivista per i diritti delle donne.
Quando si è scoperta una rete diffusa di
abusi sui minori nella Chiesa cattolica c'è stato, giustamente, un generale
sfogo di rabbia e di disgusto. Giornalisti della televisione e della carta
stampata hanno fatto a gara per pubblicare ogni dettaglio e ovunque ci sono
state reazioni.
Perché allora per le mutilazioni genitali
femminili c’è questo silenzio irreale o viscide giustificazioni da parte della
stampa e sedicenti esperti? Dov'è l'indignazione per questo crimine efferato?
Perché i nostri politici non se ne occupano? Perché nessuno viene indagato?
Perché queste bambine innocenti non meritano la nostra protezione? Queste sono
le vittime indifese della velenosa dottrina nota come “politicamente corretto”.
30 Da http://www.answering-islam.org/Index/C/circumcision.html
31 Reliance of the Traveller (il manuale della Sharia più rispettato
dell’Islam)
32 Herald Sun
05/09/2012
33
http://www.abc.net.au/tv/qanda/txt/s3570412.htm
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