sabato 27 agosto 2016

17 Khaybar, il Primo dhimmi


Due mesi dopo il trattato di Hudaybiya, Maometto fece marciare le sue truppe a circa 100 miglia da Khaybar per attaccare una comunità di ebrei che vivevano lì. Maometto non aveva mai avuto problemi con gli ebrei di Khaybar, il suo attacco era motivato esclusivamente dalla sua avidità. Gli ebrei di Khaybar erano ricchi agricoltori che vivevano in una serie di forti posizionati fra i loro raccolti.

Dalla Sira:
I757 Quando Maometto partiva all’attacco di un popolo, aspettava fino al mattino; se sentiva la chiamata alla preghiera, sapeva che si trattava di musulmani e non avrebbe attaccato, in caso contrario sì. Quando si avvicinò con il suo esercito, i lavoratori rientravano dai campi. Al vedere Maometto e il suo esercito, fuggirono. Maometto disse: "Allah Akbar! La fine è giunta per Khaybar. Quando arriviamo nella Piazza di un popolo, non è un bel giorno per chi è stato avvertito”.

Maometto era ormai uno degli uomini più potenti in Arabia grazie alla Jihad. Diversamente dall’inizio, ora poteva fare più o meno quello che voleva. Si mise a distruggere tutte le opposizioni, mostrando assolutamente nessuna pietà a tutti quelli che si opponevano a lui.

I758 Maometto si impadronì dei forti uno alla volta. Tra i prigionieri si trovava una bella ebrea di nome Safiyah. Maometto la prese per soddisfare i suoi desideri sessuali. Uno dei suoi uomini la aveva già scelta come propria schiava di piacere, ma Maometto lo barattò con due delle sue cugine. Maometto godeva della priorità di scelta sul bottino e sulle donne.
I759 In occasione dellattacco di Khaybar, Maometto propose nuovi ordini su come mantenere relazioni sessuali forzate con le donne prigioniere. Se la donna era incinta, non poteva essere usata a fini sessuali fino a dopo la nascita del bambino, e così neanche le donne impure secondo le leggi musulmane relative alle mestruazioni.
I764 Maometto sapeva che esisteva un grande tesoro nascosto da qualche parte nel Khaybar, quindi mandò a chiamare l’ebreo che pensava ne sapesse di più e lo interrogò. Questo ebreo si chiamava Kinana ed era il marito di Safiyah, la futura sposa di Maometto. Kinana disse di non saperne nulla. Tuttavia, un altro Ebreo disse di averlo visto girare attorno alle vecchie rovine. Si iniziò la ricerca e si trovò gran parte del tesoro, ma non la sua totalità. Quindi Maometto disse a uno dei suoi uomini: “Tortura l’ebreo fino a farlo confessare." Così l’ebreo fu bloccato a terra con dei paletti e gli si accese un piccolo fuoco sul petto per farlo parlare. L’uomo era quasi morto ma non parlava, quindi Maometto lo liberò e lo portò da uno dei suoi uomini il cui fratello era stato ucciso in combattimento, e il musulmano ebbe il piacere di tagliargli la testa.

I musulmani credono che Maometto era l’uomo perfetto e il Corano ripete continuamente ai musulmani di emulare il suo comportamento. Molti musulmani, forse la maggior parte, non hanno mai letto le sue biografie e si affidano all’orientamento degli Imam. In circostanze o luoghi in cui l’Islam è debole, è normale che gli Imam consiglino ai fedeli di seguire l’esempio della Mecca di Maometto, ma la storia dimostra che quando l’Islam acquista potere, le cose cambiano.

Dalla Sira:
I764 Gli ebrei di Khaybar furono i primi dhimmi di Maometto. Dopo aver sottratto i beni più preziosi dagli ebrei, Maometto li lasciò a lavorare la terra. I suoi uomini non sapevano niente sull’agricoltura e gli ebrei erano molto bravi nel loro lavoro. Così gli ebrei continuarono a lavorare la terra consegnando a Maometto metà dei loro profitti.

Commenti dell’autore:

Questa fu una nuova tattica, e sarebbe diventata una parte importante della strategia globale dell'Islam. Fino a questo punto i Kaffir avevano avuto due opzioni: convertirsi all'islam o essere uccisi. Ora veniva introdotta una terza opzione: la dhimmitudine. Un dhimmi è un non musulmano che vive in un paese governato dall’Islam, ed erano costretti a pagare una tassa pro-capite (jizya) ai musulmani che poteva arrivare al 50% del reddito. Ma soprattutto, dovevano essere umiliati. Avevano pochi diritti ed erano autorizzati a professare la propria religione in privato, ma non potevano riparare o sostituire le loro chiese o sinagoghe (la dhimmitudine è possibile solo per ebrei e cristiani).

Dato che l’Islam era fortemente orientato alla conquista, le sue società non possedevano grandi capacità produttive; permettendo a cristiani ed ebrei di vivere in uno stato di semi-schiavitù, l’Islam poteva ora disporre di una fonte di guadagno anche in tempo di pace. L’istituzione della dhimmitudine fu sviluppata ulteriormente sotto i califfi successivi, ed è una parte importante del sistema della Jihad.

Il Corano parla della dhimmitudine:
9:29 Combattete contro coloro che hanno ricevuto le Scritture (ebrei e cristiani) ma non credono in Allah e nellUltimo Giorno. Essi non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno proibito. I cristiani e gli ebrei non osserveranno la religione della verità fino a quando non verranno sottomessi e umiliati e pagheranno il tributo (jizya).

Ci viene spesso detto che gli ebrei e i cristiani sono stati autorizzati a vivere in pace e armonia in terre musulmane. Per qualcuno che non capisce le condizioni gravose della dhimmitudine, questo suggerirebbe una tolleranza insita nell’Islam che realmente non esiste.

Dalla Sira:
I766 Sulla via del ritorno, Maometto ordinò a una delle donne musulmane di preparare Safiyah (l’ebrea che aveva scelto per il suo piacere) per la sua prima notte di nozze. Quella sera uno dei suoi uomini restò vicino alla sua tenda per tutta la notte con la sua spada. Il giorno dopo Maometto gli chiese cosa stesse facendo e l'uomo rispose: "Ho avuto paura per te a causa della donna. Hai ucciso il padre, il marito e il suo parente, per cui temevo per te. " Maometto lo benedisse.

La frase “Allahu Akbar” è diventata famosa, soprattutto dopo gli attacchi dell’11 settembre. Il leader del gruppo di sequestratori, Mohammed Atta, aveva trascorso la notte precedente in diversi strip club. È rimasta una registrazione di come i jihadisti gridavano “Allahu Akbar” mentre dirottavano gli aerei sulle Torri Gemelle per uccidere i Kaffir. La frase viene di solito tradotta come “Allah è grande”, ma in realtà significa “Allah è più grande” (nel senso di “più grande di tutti gli altri dei”),
e non è un'invenzione moderna jihadista. È il grido


Dopo gli attacchi dell’11 settembre, George Bush e il primo ministro britannico Tony Blair (e tutti gli altri leader mondiali fino ad oggi) dichiararono che questi attacchi non avevano nulla a che fare con l'Islam. Da quel momento, le parole Jihad, islamico, musulmano, Islam e ogni riferimento alla dottrina islamica sono stati eliminati dai manuali antiterrorismo degli Stati Uniti. Per capire il motivo di questo tipo di reazione, è importante saperne di più sulla dhimmitudine.

Nessun commento:

Posta un commento