domenica 28 agosto 2016

1 L’infanzia

(Se pensate che questo libro sia statoscritto per promuovere un programma sinistro o per incoraggiare in qualche modoa fare del male ai musulmani, siete pregati come prima cosa di andare alla finee leggere l'appendice)


Maometto nacque nel 570 dopo Cristo, in una città chiamata Mecca nell’attuale Arabia Saudita. In quel tempo l’Arabia non era una nazione, ma una zona abitata da un insieme di tribù. Era, e rimane, un ambiente caldo, secco e inospitale, dove gli uomini sopravvivevano grazie all’allevamento di capre e pecore e a qualche dattero coltivato nella parte settentrionale. Non erano rare sanguinose faide che venivano di solito risolte secondo il principio dell’”occhio per occhio, dente per dente”. Talvolta venivano pagati dei killer per commettere gli omicidi.

La Mecca era città santa e centro religioso per molte diverse religioni. C'era un edificio chiamato la Kabah, in cui era custodita una pietra sacra (si ritiene sia un meteorite) e un pozzo dalle acque sante con poteri medicinali. Tribù di tutta l’Arabia visitavano la Mecca per adorare le loro divinità. Era una città assolutamente multiculturale, dato che vi risiedevano anche alcuni cristiani ed ebrei. Maometto apparteneva alla nobiltà della Mecca conosciuta come Quraysh, mentre il suo clan si chiamava Hashim. 

Il Dio principale dei Quraysh era Allah, il Dio della Luna (ecco perché ogni moschea ha una falce di luna in cima), anche se veneravano molti altri dei. Dato che la Mecca era un luogo sacro, gli scontri non erano consentiti e le controversie dovevano essere risolte al di fuori della città.

Il padre di Maometto morì prima che egli nascesse e sua madre morì quando aveva cinque anni. Fu quindi cresciuto dal nonno fino alla sua morte, quando lo zio Abu Talib se ne occupò. Abu Talib era un potente membro dei Quraysh. Sembra sia stato una persona generosa, che protesse Maometto e lo trattò bene durante tutta la sua vita.

L'attività principale dei Quraysh era la religione, benché guadagnassero anche con il commercio. Una volta cresciuto, Maometto fu assunto da una ricca vedova di nome Khadija che commerciava con la Siria. Maometto gestiva le carovane e commerciava con i siriani. La Siria era allora un paese cristiano, molto più sofisticato e cosmopolita non solo dell’Arabia, ma anche della maggior parte dell’Europa di quel tempo. 

Gli arabi adottarono l’alfabeto dei cristiani siriani, anche se la scrittura fu limitata alle sole transazioni commerciali. Non esistevano libri scritti in arabo. Le tradizioni religiose erano tramandate oralmente, mentre i cristiani e gli ebrei erano conosciuti come il popolo del libro, poiché possedevano le Scritture. Maometto ebbe successo come commerciante traendo buoni profitti per Khadija. Alla fine Khadija gli propose di sposarlo ed ebbero quattro figlie e due figli4.

Per via delle sue esperienze, Maometto aveva familiarità con molte religioni differenti. Conosceva ovviamente molto bene i rituali del suo clan, gli Arabi pagani della Mecca; molti di questi rituali furono successivamente incorporati nell'Islam. 

C'erano anche alcuni ebrei alla Mecca e il cugino di sua moglie era un cristiano. Poiché la maggior parte delle religioni non era stata formalizzata per iscritto, non era rara l’esistenza di diverse versioni di una stessa religione o la nascita di un proprio culto privato.

Fatti importanti:
Essere musulmano significa accettare che Maometto è l’uomo perfetto. La sua vita è l'esempio che tutti i musulmani devono seguire a tutti i costi. Naturalmente non tutti i musulmani riescono appieno in questo sforzo, ma il livello di devozione di un musulmano è giudicato da quanto rigorosamente segue l'esempio e gli insegnamenti di Maometto. Il motivo per cui è così importante conoscere questa storia è che per l’Islam questo è un dato di fatto. Esiste addirittura una parola per descrivere il comportamento di Maometto, “Sunnah”.

Nota:
Alcuni potrebbero pensare di non dovere leggere questo libro per motivi morali, quindi prima di procedere vorrei chiarire una cosa. Sono un grande sostenitore della libertà religiosa. Potete credere in quello che volete e adorare come meglio credete. Non sono in alcun modo infastidito, se un gruppo di cristiani vuole adorare in un modo strano o insolito.

Se tuttavia quel gruppo si riunisce come organizzazione politica e inizia a cercare di influenzare il modo in cui è gestita la società in cui vive, allora probabilmente questo gruppo inizierà ad interessarmi. Se non sono d'accordo con i loro obiettivi politici o con il loro metodi politici, affermo il mio diritto di criticare queste attività. Si tratta di una critica politica, non di una critica religiosa.
Non sono un esperto degli aspetti religiosi dell'Islam e non commenterò granché delle sue pratiche e credenze religiose, tranne quando esse hanno un aspetto politico. 

Commenterò gli obiettivi politici, l'agenda politica e metodi politici che sono chiaramente indicati nella dottrina islamica. Non mi interessa affatto come i musulmani interagiscano tra di loro o con la loro divinità, dato che è una questione religiosa. Come interagiscono con i non musulmani che chiamano Kaffir è una questione politica e mi riguarda. Capirete presto il perché con lo svolgersi di questa storia.

Bibliografia
La fonte principale della maggior parte di questo materiale è il libro chiamato Sirat Rasul Allah (La storia del Profeta di Allah) o semplicemente La Sira di Ibn Ishaq, lo studioso musulmano più venerato e affidabile di tutti i tempi.

 La sua opera fu completata circa 100 anni dopo la morte di Maometto si tratta della più antica biografia di Maometto sopravvissuta e rappresenta, per gli studiosi dell'Islam, il resoconto biografico assolutamente completo della vita di Maometto.

È stato tradotto in inglese nel 1955 con il titolo The life of Mohammed (La vita di Maometto) dal professore di arabo Alfred Guillaume, con l'aiuto di alcuni docenti arabi. Questa è ancora oggi in inglese la traduzione più usata dai musulmani e dai non musulmani.

Questa traduzione letterale è stata semplificata e riorganizzata in modo superbo da un'organizzazione chiamata Centre for the Study of Political Islam, aggiungendo materiale ottenuto da altre fonti attendibili, per migliorarne la chiarezza e contestualizzare una storia che richiede un enorme e accurato studio per essere capita.

 Il titolo del loro libro è Mohammed and the Unbelievers. La maggior parte delle citazioni usate sono tratte da questo libro (che fa riferimento alla Sira con un sistema di numeri a margine contenuto nel testo originale).

Per continuare a leggere questo libro, clicca sul link qui sotto che dice "Post più vecchio"

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