domenica 28 agosto 2016



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Introduzione


Perché un non musulmano dovrebbe leggere la storia di Maometto? A molti occidentali potrebbe sembrare non solo noioso, ma anche del tutto irrilevante conoscere la vita di un uomo che si è proclamato profeta1 e che morto più di 1300 anni fa in una parte remota del mondo. In realtà non è né noioso né irrilevante. Durante la sua vita Maometto ha creato un movimento religioso e politico chiamato Islam, a cui appartiene un quarto della popolazione mondiale; è la religione con il tasso di crescita in assoluto più rapido al mondo. È importante sottolineare che l'influenza di questa religione attualmente si estende su aspetti della nostra società più di quanto si creda.

Mi sono reso conto, dopo averne studiato la dottrina e la storia, che la quasi totalità di ciò che ci viene raccontato dell’Islam, dei suoi obiettivi e della sua influenza sulle azioni e le convinzioni dei musulmani, è del tutto sbagliato. Questa mancanza di comprensione è stata la causa principale degli orrendi fallimenti politici in settori come la "guerra al terrore", la politica estera in Medio Oriente, il conflitto arabo-israeliano e così via, che tendono a dominare la nostra dose di notizie quotidiane.

È anche chiaro che la ragione di questi fallimenti è la quasi totale mancanza di conoscenza della dottrina dell'Islam da parte di tutti i settori della società occidentale; a partire dai politici, dagli accademici, dai giornalisti, dagli insegnanti, fino all'uomo della strada. Date le minacce in rapido aumento di islamici "estremisti" e il crescente numero di conflitti che coinvolgono musulmani, questa sembrerebbe essere una mancanza di proporzioni epiche.

È proprio per questo motivo che ho scritto questo libro. Dato che volevo che fosse letto da molte persone, ho cercato di renderlo il più semplice e interessante possibile. È ragionevolmente breve ed evita ogni minimo accenno a sterili discussioni teologiche. Se siete interessati a ciò che sta dietro le notizie di ogni giorno, dovreste trovarlo interessante e pertinente.

Alla fine del libro dovreste avere anche una buona conoscenza della dottrina dell'Islam, di ciò che questa dottrina si aspetta dai musulmani e di come questo influenzi le società in cui i musulmani vivono. Ancora più importante, questa conoscenza vi permetterà di comprendere meglio i problemi che coinvolgono l'Islam. I conflitti in tutto il mondo, il terrorismo, l'immigrazione, il trattamento delle donne, non possono mai essere correttamente compresi senza una conoscenza di base della dottrina islamica.

Gli studiosi islamici hanno sempre saputo che la chiave per comprendere l'Islam è la storia della vita di Maometto. Questa è una bella notizia, perché Maometto era un personaggio estremamente interessante.

A differenza di tutti gli altri profeti, Maometto era anche un leader politico e militare; insisteva sul fatto che i musulmani debbano combattere su richiesta affinché l’Islam controlli il mondo. Durante gli ultimi nove anni della sua vita, Maometto e i suoi seguaci sono stati coinvolti in atti di conquista violenta, in media una volta ogni sette settimane. Alla sua morte, dopo avere sconfitto tutti i suoi nemici, Maometto era il re di tutta l'Arabia. La chiave del suo successo è stato un nuovo modo di fare la guerra, chiamato Jihad, che gli occidentali di solito traducono come "guerra santa", ma che, in realtà, è molto di più.

È strano che pochissimi, anche nel mondo islamico, conoscano la storia di Maometto, benché su di lui si sappia di più di qualsiasi altro leader religioso2. Non è un caso. La vita di Maometto è l'esempio di vita perfetta che tutti i musulmani devono seguire ed è quindi la base stessa della religione islamica. Ci si aspetterebbe che la maggior parte dei musulmani conosca la storia di Maometto, come i cristiani conoscono la storia di Gesù, ma non è così.

Ai giovani musulmani viene insegnato a recitare il Corano in arabo, ma sono inflessibilmente dissuasi dal comprenderne il significato (quattro quinti di loro non parlano l'arabo moderno, men che meno la forma arcaica in cui il libro è scritto). In generale, solo quei musulmani che si sono impegnati abbastanza per voler diventare leader religiosi islamici o "imam" conoscono la verità sulla vita di Maometto. Gli altri devono seguire le direttive di questi leader, che tengono per sé la conoscenza.

Oggi le popolazioni musulmane stanno aumentando in tutto il mondo, mentre il tasso di natalità dei paesi occidentali precipita. Più del novanta per cento di tutte le guerre e conflitti armati attuali coinvolge i musulmani e quasi tutti gli attacchi terroristici (più di ventimila solo nei nove anni successivi all’11 settembre 20013) sono effettuati da jihadisti musulmani. Il blocco più grande e influente di paesi delle Nazioni Unite (nonostante la loro attuale mancanza di poteri di veto) è rappresentato dai cinquantasette membri dell'Organizzazione per la cooperazione islamica, che controlla anche la maggior parte delle riserve petrolifere mondiali in esaurimento.

Negli anni a venire quasi certamente questa tendenza accelererà, dando all'Islam un potere sempre maggiore, non solo nella vita dei musulmani, ma anche nella vita dei non musulmani, che si troveranno stretti da leggi e richieste che rifletteranno questa influenza crescente. Per sapere come questo aumento di potere e questa influenza dell’Islam toccheranno voi, i vostri figli e i vostri nipoti – e, credetemi, dovreste saperlo – allora questo libro è il modo più semplice e veloce per scoprirlo. Se si desidera avere una comprensione più approfondita di questo argomento molto complesso, questo libro è un ottimo primo passo, una solida base per indirizzarvi nella giusta direzione.

Tony Blair, George Bush e la maggior parte degli altri leader mondiali, accademici, giornalisti e opinion maker del mondo occidentale insistono a dire che l'Islam è una religione di pace con pochi estremisti violenti, infuriati con la politica estera occidentale.

L’ Ayatollah Khomeini ha dedicato tutta la sua vita allo studio della dottrina islamica. È diventato il leader spirituale e religioso della Repubblica islamica dell'Iran, nonché l'autorità religiosa più importante di tutto il mondo sciita (le differenze tra sciiti e sunniti islamici sono piuttosto superficiali). Ecco quello che aveva da dire sull’Islam e la guerra:
«Ma coloro che studiano la Guerra santa islamica capiranno perché l'Islam vuole conquistare il mondo intero. Coloro che non sanno nulla dell'Islam immagineranno che l'Islam arringhi contro la guerra. Coloro (che dicono questo) sono stupidi.»


Leggete voi la storia di Maometto e vediamo se capite chi ha ragione.


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1 L’infanzia

(Se pensate che questo libro sia statoscritto per promuovere un programma sinistro o per incoraggiare in qualche modoa fare del male ai musulmani, siete pregati come prima cosa di andare alla finee leggere l'appendice)


Maometto nacque nel 570 dopo Cristo, in una città chiamata Mecca nell’attuale Arabia Saudita. In quel tempo l’Arabia non era una nazione, ma una zona abitata da un insieme di tribù. Era, e rimane, un ambiente caldo, secco e inospitale, dove gli uomini sopravvivevano grazie all’allevamento di capre e pecore e a qualche dattero coltivato nella parte settentrionale. Non erano rare sanguinose faide che venivano di solito risolte secondo il principio dell’”occhio per occhio, dente per dente”. Talvolta venivano pagati dei killer per commettere gli omicidi.

La Mecca era città santa e centro religioso per molte diverse religioni. C'era un edificio chiamato la Kabah, in cui era custodita una pietra sacra (si ritiene sia un meteorite) e un pozzo dalle acque sante con poteri medicinali. Tribù di tutta l’Arabia visitavano la Mecca per adorare le loro divinità. Era una città assolutamente multiculturale, dato che vi risiedevano anche alcuni cristiani ed ebrei. Maometto apparteneva alla nobiltà della Mecca conosciuta come Quraysh, mentre il suo clan si chiamava Hashim. 

Il Dio principale dei Quraysh era Allah, il Dio della Luna (ecco perché ogni moschea ha una falce di luna in cima), anche se veneravano molti altri dei. Dato che la Mecca era un luogo sacro, gli scontri non erano consentiti e le controversie dovevano essere risolte al di fuori della città.

Il padre di Maometto morì prima che egli nascesse e sua madre morì quando aveva cinque anni. Fu quindi cresciuto dal nonno fino alla sua morte, quando lo zio Abu Talib se ne occupò. Abu Talib era un potente membro dei Quraysh. Sembra sia stato una persona generosa, che protesse Maometto e lo trattò bene durante tutta la sua vita.

L'attività principale dei Quraysh era la religione, benché guadagnassero anche con il commercio. Una volta cresciuto, Maometto fu assunto da una ricca vedova di nome Khadija che commerciava con la Siria. Maometto gestiva le carovane e commerciava con i siriani. La Siria era allora un paese cristiano, molto più sofisticato e cosmopolita non solo dell’Arabia, ma anche della maggior parte dell’Europa di quel tempo. 

Gli arabi adottarono l’alfabeto dei cristiani siriani, anche se la scrittura fu limitata alle sole transazioni commerciali. Non esistevano libri scritti in arabo. Le tradizioni religiose erano tramandate oralmente, mentre i cristiani e gli ebrei erano conosciuti come il popolo del libro, poiché possedevano le Scritture. Maometto ebbe successo come commerciante traendo buoni profitti per Khadija. Alla fine Khadija gli propose di sposarlo ed ebbero quattro figlie e due figli4.

Per via delle sue esperienze, Maometto aveva familiarità con molte religioni differenti. Conosceva ovviamente molto bene i rituali del suo clan, gli Arabi pagani della Mecca; molti di questi rituali furono successivamente incorporati nell'Islam. 

C'erano anche alcuni ebrei alla Mecca e il cugino di sua moglie era un cristiano. Poiché la maggior parte delle religioni non era stata formalizzata per iscritto, non era rara l’esistenza di diverse versioni di una stessa religione o la nascita di un proprio culto privato.

Fatti importanti:
Essere musulmano significa accettare che Maometto è l’uomo perfetto. La sua vita è l'esempio che tutti i musulmani devono seguire a tutti i costi. Naturalmente non tutti i musulmani riescono appieno in questo sforzo, ma il livello di devozione di un musulmano è giudicato da quanto rigorosamente segue l'esempio e gli insegnamenti di Maometto. Il motivo per cui è così importante conoscere questa storia è che per l’Islam questo è un dato di fatto. Esiste addirittura una parola per descrivere il comportamento di Maometto, “Sunnah”.

Nota:
Alcuni potrebbero pensare di non dovere leggere questo libro per motivi morali, quindi prima di procedere vorrei chiarire una cosa. Sono un grande sostenitore della libertà religiosa. Potete credere in quello che volete e adorare come meglio credete. Non sono in alcun modo infastidito, se un gruppo di cristiani vuole adorare in un modo strano o insolito.

Se tuttavia quel gruppo si riunisce come organizzazione politica e inizia a cercare di influenzare il modo in cui è gestita la società in cui vive, allora probabilmente questo gruppo inizierà ad interessarmi. Se non sono d'accordo con i loro obiettivi politici o con il loro metodi politici, affermo il mio diritto di criticare queste attività. Si tratta di una critica politica, non di una critica religiosa.
Non sono un esperto degli aspetti religiosi dell'Islam e non commenterò granché delle sue pratiche e credenze religiose, tranne quando esse hanno un aspetto politico. 

Commenterò gli obiettivi politici, l'agenda politica e metodi politici che sono chiaramente indicati nella dottrina islamica. Non mi interessa affatto come i musulmani interagiscano tra di loro o con la loro divinità, dato che è una questione religiosa. Come interagiscono con i non musulmani che chiamano Kaffir è una questione politica e mi riguarda. Capirete presto il perché con lo svolgersi di questa storia.

Bibliografia
La fonte principale della maggior parte di questo materiale è il libro chiamato Sirat Rasul Allah (La storia del Profeta di Allah) o semplicemente La Sira di Ibn Ishaq, lo studioso musulmano più venerato e affidabile di tutti i tempi.

 La sua opera fu completata circa 100 anni dopo la morte di Maometto si tratta della più antica biografia di Maometto sopravvissuta e rappresenta, per gli studiosi dell'Islam, il resoconto biografico assolutamente completo della vita di Maometto.

È stato tradotto in inglese nel 1955 con il titolo The life of Mohammed (La vita di Maometto) dal professore di arabo Alfred Guillaume, con l'aiuto di alcuni docenti arabi. Questa è ancora oggi in inglese la traduzione più usata dai musulmani e dai non musulmani.

Questa traduzione letterale è stata semplificata e riorganizzata in modo superbo da un'organizzazione chiamata Centre for the Study of Political Islam, aggiungendo materiale ottenuto da altre fonti attendibili, per migliorarne la chiarezza e contestualizzare una storia che richiede un enorme e accurato studio per essere capita.

 Il titolo del loro libro è Mohammed and the Unbelievers. La maggior parte delle citazioni usate sono tratte da questo libro (che fa riferimento alla Sira con un sistema di numeri a margine contenuto nel testo originale).

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2 Nasce l’Islam

 

Quando aveva circa quarant’anni, Maometto cominciò a ritirarsi per dei periodi di un mese, per raccogliersi in preghiera e svolgere le pratiche religiose dei Quraysh. Iniziò allora ad avere visioni, nelle quali l’Angelo Gabriele gli faceva visita. Affermava che Gabriele gli avrebbe mostrato le Scritture e gli avrebbe insegnato a declamarle in modo che potesse insegnarle ai suoi seguaci. Queste narrazioni sarebbero poi state trascritte dai suoi seguaci per diventare quello che è conosciuto oggi come il Corano.

 La moglie di Maometto, Khadija, lo sostenne fin dall’inizio e divenne la prima seguace della nuova religione dell'Islam, che in arabo significa "sottomissione". Khadija fu presto affiancata dal figlio adottivo di Maometto e dagli altri membri della famiglia. Altri, al di fuori del nucleo familiare, si unirono a loro e con l’aumentare dei seguaci Maometto si fece più ardito, fino a quando ben presto cominciò a predicare apertamente la sua nuova religione.

All'inizio questo non causò grossi problemi: i Quraysh erano molto tolleranti riguardo alle differenze di religione, cosa che aveva consentito di accumulare la loro grande ricchezza. Per loro, più religioni significavano più soldi. Se quindi la nuova religione di Maometto avesse portato alla preghiera più persone, sarebbe stato tanto di guadagnato.

Questo precario equilibrio, tuttavia, non era destinato a durare. Il tono degli insegnamenti di Maometto si faceva sempre meno tollerante. Finché Maometto insegnava che la sua era la vera religione andava tutto bene, ma quando cominciò ad affermare che tutte le altre religioni insegnavano falsità, cominciarono a nascere i problemi. Maometto derideva le altre religioni, ridicolizzando i loro dei.

Ciò che più offese i Quraysh fu l'affermazione di Maometto secondo cui i loro antenati stavano bruciando all'inferno poiché non erano musulmani. Per i Quraysh gli antenati erano sacri ed una affermazione simile era pertanto intollerabile. Essi lo pregarono quindi di desistere da insegnamenti di tal sorta e di tornare a predicare la propria religione senza insozzare la loro.

Al suo rifiuto, i Quraysh lo minacciarono di morte, ma Maometto ancora godeva della tutela del suo potente zio, Abu Talib, che, nonostante le pressioni dei Quraysh, non consegnò mai il nipote.
Maometto era un predicatore carismatico che raccoglieva rapidamente sempre più seguaci. Quella che era una volta una comunità coesa stava ormai vivendo una netta scissione, rinfocolata da litigi e malanimi, tra i Quraysh e i convertiti alla nuova religione, conosciuti come musulmani (“coloro che si sono sottomessi”).

Alcuni dei musulmani meno potenti, e soprattutto gli schiavi che si erano convertiti, furono trattati molto male dal clan Quraysh, ma lo zio di Maometto fu in grado di evitare il verificarsi di eventi troppo gravi. 

Alcuni dei nuovi seguaci di Maometto erano però tra i più forti e più potenti membri della comunità e gradualmente divenne sempre più difficile per i Quraysh opporsi agli insegnamenti di Maometto. Anche se li aveva chiamati stupidi, aveva insultato i loro dei e aveva affermato che i loro antenati bruciavano all'inferno, non erano in grado di fermarlo.

Il clan Quraysh cercò di negoziare con Maometto, offrendogli denaro, potere e anche la guida della tribù, purché smettesse di predicare. Maometto rifiutò ogni accordo, insistendo sul fatto che lui era solo il messaggero di Allah e non aveva possibilità di scelta.

Commenti dell’autore:
Prima di spingermi troppo oltre sull’Islam, voglio fare una breve panoramica del cristianesimo. Che lo si voglia o no, chi è nato in un paese occidentale ha un’etica, un senso del giusto o sbagliato, un insieme di valori che si basano su insegnamenti cristiani, il che è altrettanto vero per le leggi promulgate nelle società di radice cristiana. 

Le persone che crescono in culture diverse possono avere una diversa definizione di ciò che è giusto e sbagliato. Per fare un esempio, quello che un vichingo avrebbe considerato "la cosa giusta da fare", probabilmente sarebbe vista come seriamente anti-sociale nella moderna Danimarca.

L'Islam ha un insieme di valori etici. Per spiegare questi valori sarò a volte portato a confrontarli con l'etica cristiana, non al fine di promuovere il cristianesimo, ma perché la maggior parte degli occidentali – me compreso – lo capisce molto meglio di quanto, ad esempio, possa comprendere l'induismo o il buddismo.

La base dell'etica cristiana – ed ebraica – sono i dieci comandamenti che tutti conosciamo. Non rubare, non imbrogliare, non mentire, non uccidere, non desiderare, ecc. Per riassumere, vale la regola d’oro:

“Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.

Da questa regola d’oro derivano gli altri principi della libertà di parola, lo Stato di diritto, l'uguaglianza, la tolleranza, che sono alla base delle leggi e dei costumi della maggior parte dei Paesi occidentali. Cresciuti in una società basata su questa regola, si tende a credere che sia universale e non ci sfiora nemmeno lontanamente l’idea che possa essere radicale.

 Si tenga presente, però, che l'uomo che ha reso popolare quest’idea duemila anni fa si è ritrovato inchiodato ad una croce.

Nonostante questo, l'idea ha continuato a diffondersi. Al tempo della nascita di Maometto, il Cristianesimo era la religione predominante in quasi tutto il Medio Oriente, il Nord Africa e l'Europa.
La regola d’oro e i Dieci Comandamenti, tuttavia, non sono la base di ogni religione e società. E si vedrà presto che non sono sicuramente la base dell'Islam.


Spiegare l'Islam è come risolvere un gigantesco puzzle. Potrei mostrarvi un unico pezzo di un puzzle e dire, per esempio, che si tratta di un naso di tigre. Anche se potrebbe non sembrare il naso di una tigre, è impossibile dire ciò che realmente è finché non lo si vede circondato dagli altri pezzi. 

Alcune delle cose che scriverò potranno sembrare strane, o addirittura ridicole, a qualcuno cresciuto in un paese occidentale e con basi etiche e valori cristiani. Spero che nel leggere questo libro possiate disporre ogni pezzo del puzzle e vederne il contesto complessivo.

3 L’Islam cresce

 

Maometto soggiornò a La Mecca per tredici anni dopo essersi dichiarato un profeta. La prima metà del Corano è stata scritta in questo periodo ed è nota come il Corano della Mecca. Le rivelazioni del Corano della Mecca affermano ripetutamente che Maometto è il messaggero di Dio e che tutti quelli che non lo riconoscono bruceranno all'inferno. Ci sono anche racconti di personaggi del passato che, respingendo i profeti che erano stati inviati presso di loro, hanno causato la propria rovina e meritato l'inferno.

Secondo Maometto, molti dei profeti biblici, come Abramo, Mosè e anche Gesù che a suo dire non era il figlio di Dio, ma un profeta erano musulmani, anche se non fecero alcun cenno della religione islamica. Egli affermava inoltre che sarebbe stato l'ultimo nella linea di questi profeti e che il Corano sarebbe stato il messaggio finale di Dio.

Il Corano riprende una serie di storie della Bibbia, raccontandole però da un differente punto di vista, in modo da dimostrare come gli ebrei abbiano ripetutamente ignorato i loro profeti, causando così la giusta punizione divina. Questa è la parte religiosa del Corano e contiene le storie bibliche e temi religiosi. Maometto utilizzò questi argomenti con notevole abilità per rispondere alla maggior parte delle domande che i suoi critici gli ponevano.

Maometto era molto carismatico e sicuro di sé. Seppe anche confezionare il suo messaggio in una forma splendidamente poetica. Tutto il Corano è scritto in versi, il che lo rende anche più facile da memorizzare. Grazie alle sue capacità raccolse intorno a sé un buon numero di seguaci e la sua brama di potere cresceva con l’estendersi della sua influenza. Era estremamente narcisista e sembrava preoccuparsi solo della devozione altrui. Il fatto di aver creato strappi insanabili nella propria città natale e persino all’interno della sua famiglia non sembrava infastidirlo.

Si presentò al letto dello zio morente, chiedendogli di riconoscere l'Islam. Lo zio borbottò qualcosa e poi morì. Maometto, non avendo sentito le parole chiaramente, nonostante chi gli era accanto affermasse che Abu Talib si era convertito, dichiarò che suo zio sarebbe bruciato all’inferno. Abu Talib lo aveva cresciuto, gli aveva assicurato il suo primo lavoro, garantendogli un buon matrimonio. Lo aveva protetto negli anni difficili all’inizio della sua predicazione. Ma poiché si era rifiutato di sottomettersi all’Islam, Maometto dichiarò che stava bruciando all'inferno.

Quello stesso anno la moglie Khadija morì. Sposò quindi una vedova di nome Sauda e si legò con una promessa di matrimonio a una bambina di sei anni di nome Aisha.

Fatti importanti:
I musulmani credono che Maometto sia l’ultimo profeta di Allah. Tuttavia, da un punto di vista non musulmano, era semplicemente un genio che ha progettato e definito l'Islam per uno scopo peculiare: spingere il mondo intero ad adorarlo (o ad adorare Allah per mezzo di lui, che è più o meno la stessa cosa).

Per fare questo, ha fatto in modo che l'Islam non potesse mai essere cambiato. Maometto ha sempre insistito sul fatto che per essere un musulmano, un credente deve dichiarare che non c'è dio all'infuori di Allah e che Maometto è il suo profeta.

 Ci sono altri quattro "pilastri" dell'Islam, ma questo è il più importante in assoluto. Questa è la definizione di ciò che significa essere un musulmano. Maometto ha anche dichiarato abilmente di essere l'ultimo profeta dell'Islam, rendendo di fatto impossibile qualsiasi revisione della sua religione col passare del tempo. 

Nonostante la pretesa di essere l'ultimo nella linea dei profeti ebraici, ha anche affermato che gli ebrei non potevano vantare alcun diritto sulla sua religione. Maometto ha insistito che gli ebrei (e cristiani) avevano falsificato la loro Bibbia per nascondere il fatto che la sua venuta era stata profetizzata (non esistono prove che supportino tale affermazione). Egli ha anche proibito ai musulmani di leggere la Bibbia e la Torah (Bibbia ebraica). I musulmani pertanto possono leggere solo i profeti biblici come Abramo o Mosè attraverso le parole e la rivisitazione di Maometto, che si rivelano spesso assai diverse dalle originali storie bibliche.

Il punto chiave da comprendere è che Maometto non è solo una figura centrale dell'Islam: Maometto è l'Islam. Churchill si riferiva ai musulmani come maomettani, il che si rivela una descrizione abbastanza precisa. Essere musulmano significa credere che Maometto è l'uomo perfetto e che il Corano, come rivelato a Maometto solo, è la perfetta (e unica) parola di Allah. Un vero musulmano deve quindi seguire le parole di Allah, come si trovano nel Corano, e l'esempio, cioè le tradizioni di Maometto che vengono registrate nelle sue biografie.

Questa intelligente progettazione dell’Islam lo rende immutabile: il Corano non può essere modificato perché è la parola perfetta di Allah e la vita di Maometto non può essere modificata perché è morto.

I musulmani sono straordinariamente severi riguardo alla perfezione del Corano. Per darne un esempio, molti capitoli del Corano iniziano con tre lettere arabe. Nessuno sa che cosa significano, ma non potranno mai essere rimosse, perché il Corano è perfetto e immutabile.


Per riassumere: L'Islam è Maometto, l'Islam non è mai cambiato, l'Islam non cambierà mai. Per cambiare l'Islam, si dovrebbe eliminare Maometto e allora non sarebbe più l’Islam. Come Barry Sheene ha eloquentemente spiegato: “Se mio zio fosse una donna, sarebbe la mia [parola cancellata] zietta”.

 È una assurdità logica. Il cristianesimo è cambiato e si è evoluto, perché si basa su principi generali, come ad esempio il comandamento dell’amore, che possono essere discussi e interpretati. Non c'è molto da discutere su Maometto: egli ha fatto qualcosa o non l'ha fatto; le persone dunque che pensano che l'Islam dovrebbe, o addirittura potrebbe, cambiare, rischiano di essere terribilmente delusi.

4 Emigrazione a Medina


Una volta all'anno, le persone provenienti da tutta l’Arabia si recavano alla Mecca per un pellegrinaggio religioso (Hajj)[AD1] . Molti di loro avevano cominciato a sentir parlare di Maometto, e volevano sentirlo predicare. In questo modo Maometto continuava a guadagnare nuovi adepti, anche al di fuori della Mecca. Un gruppo era giunto da Medina (all’epoca si chiamava Yathrib), città a nord della Mecca. Medina contava cinque tribù, tre erano ebree e due arabe.
Le tribù ebraiche erano generalmente più istruite e benestanti; erano frequenti sanguinose liti tra le tribù arabe, e anche tra arabi ed ebrei.

Alcuni degli arabi di Medina che si erano convertiti all'Islam invitarono Maometto e i suoi seguaci a Medina, pensando che la sua presenza potesse avere un effetto benefico ed una influenza unificante, che avrebbe portato la pace alle loro tribù.

L’anno successivo, nel 620 d.C., nel periodo dell’Hajj[AD2] , Maometto si recò con dodici abitanti di Medina su una collina a sud della Mecca, chiamata Al-ʿAqaba. Qui li convinse a pronunciare un giuramento, che divenne noto come il giuramento di Aqaba. Questo giuramento includeva la promessa di difendere il profeta ed i suoi seguaci fino alla morte con la promessa del paradiso. Questa fu la prima volta che gli insegnamenti di Maometto parlavano di uccisioni, e coincide con l’inizio del calendario islamico.

L'anno successivo alla "Prima ʿAqaba", cioè nel 621, nel medesimo periodo e nello stesso luogo si ebbe un nuovo incontro tra abitanti di Medina e Maometto. Questa volta il numero di partecipanti fu assai maggiore e in tale occasione essi prestarono al Profeta il cosiddetto "Giuramento di guerra" (bayʿat al-harb), nel senso che gli abitanti di Medina s'impegnavano a difendere eventualmente con le armi Maometto e i suoi seguaci della Mecca.

Quando i Quraysh furono informati dell’accordo, ordirono un complotto per uccidere Maometto. Avevano infatti compreso che se non avessero agito immediatamente, Maometto sarebbe tornato con un esercito da Medina per combatterli. Quasi tutti i seguaci di Maometto erano già partiti per Medina e suo zio era morto, per cui non c’era nessuno che lo potesse difendere. Maometto venne a conoscenza del complotto e scappo dalla Mecca; si nascose in una grotta fino a quando la situazione non si calmò, e poi continuò il suo tragitto verso Medina per altri 10 giorni.

L’accordo conseguito permise il 16 luglio del 622 l’emigrazione (Egira) a Maometto e alla sua settantina di seguaci, partiti prima di lui per Yathrib che, da quel momento in poi, fu chiamata dai musulmani Medina, dall’espressione araba “Città del Profeta” (Madīnat al-Nabī ).

Commenti dell’autore
A questo punto della storia, Maometto era un profeta da ormai 13 anni e la sua carriera come leader religioso era ben avviata. Aveva acquisito circa centocinquanta seguaci, la maggior parte dei quali erano poveri e ignoranti, e si era garantito un buon numero di nemici potenti. 

Nonostante Maometto avesse ripetutamente minacciato i suoi nemici vale a dire tutti coloro che non accettavano che fosse l’unico profeta di Dio di punizioni nell'aldilà, i suoi insegnamenti erano essenzialmente di natura religiosa, ovvero riguardavano le modalità di interazione che i musulmani dovevano tenere con Allah, e non politica, ovvero riguardo ai rapporti dei musulmani con i non musulmani. 

L'Islam ha l'abitudine di dividere le cose in due. Il Corano non fa eccezione e si divide in Corano della Mecca, che è in gran parte religioso, e il Corano di Medina, che è essenzialmente di natura politica. Nell'ultimo capitolo ho sottolineato come i musulmani siano obbligati a seguire l'insegnamento e le tradizioni di Maometto. Vorrei aggiungere alcune avvertenze importanti, perché presto potrebbero sorgere questioni del tipo “Conosco musulmani che non agiscono così” o “Non tutti i musulmani fanno così”.

1) Non tutti i musulmani seguono la loro religione devotamente più di quanto non si faccia in qualsiasi altra religione. Alcuni sono molto devoti, molti non lo sono. Un musulmano può comportarsi in un modo che è contro l'insegnamento dell'islam, come bere alcolici. Questo non significa che l'Islam ammetta gli alcolici, ma semplicemente che non tutti seguono le regole. L’Islam può influenzare i musulmani, i musulmani non possono influenzare l'Islam.

2) I musulmani dovrebbero seguire l'esempio di Maometto, ma questi ha agito in molti modi diversi per raggiungere i suoi obiettivi, spesso in un modo che, pur dipendendo dal contesto, definirei “opportunistico”. Questo è un aspetto importante, per cui lo spiegherò in dettaglio durante il libro. Anche se molti musulmani non seguono i metodi meno piacevoli di Maometto, sembrerebbe che ne condividano gli obiettivi.

3) I musulmani sovente sono molto ignoranti dei dettagli della loro religione, e non per caso. La maggior parte dei musulmani non parla arabo e tuttavia i loro libri sono scritti in un arabo arcaico, e gli studiosi islamici insistono che questi libri non possono essere tradotti. Questa è solo una delle ragioni per cui, fino a poco tempo fa, è stato incredibilmente difficile capire questi libri (o semplicemente capire quali libri fossero importanti) a meno che non venissero insegnati dagli studiosi islamici.


 [AD1]Questa traduzione è una specificazione non presente nel testo originale. Non sono sicuro che si parli dell’Hajj, in quanto più avanti (evidenziato) viene affermato che è un evento “annuale”. Penso si riferisca in generale a una “fiera religiosa”.
 [AD2]Essendo una traduzione, non è permesso aggiungere informazioni in nome dell’autore, soprattutto quando questi parla in prima persona in tutto il libro. Tutte le informazioni aggiunte dovrebbero essere contrassegnate da “N.d.T” e possibilmente essere aggiunte in calce alla pagina.

5 La sharia e il Corano di Medina


Fin dall'inizio, la situazione a Medina si rivelò differente. Maometto vi aveva già raccolto un buon numero di seguaci e quando i seguaci della Mecca si unirono a lui, si trovò con un gruppo consistente di fedeli. Tra questi vi erano alcuni dei più feroci guerrieri di Mecca.

 È importante sottolineare che, a differenza della Mecca, i clan di Medina erano profondamente divisi tra loro. Maometto era stato chiamato a rivestire un ruolo pacificatore e di arbitro, e divenne l'uomo più potente in Medina, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente tale potere.

 Maometto costruì una moschea ed edifici per se stesso, i suoi seguaci e il suo crescente numero di mogli, e stilò un documento, la Carta di Medina, che doveva rappresentare la base per la legge di Medina. Questa legge si basava su due diversi insiemi di regole. Una serie di regole si applicava ai musulmani, e un diverso insieme di regole si applicava ai Kaffir (non musulmani). Queste regole sarebbero poi evolute nella Sharia.

Maometto divise quindi per legge il mondo in musulmani, che avevano creduto in lui, e Kaffir, che non l’avevano fatto. Tutti i musulmani erano ormai membri di una nazione conosciuta come la Ummah, ed erano tenuti ad aiutare tutti gli altri musulmani.

Un musulmano non doveva uccidere un altro musulmano, né aiutare un Kaffir contro un musulmano. I musulmani giuravano di vendicare la violenza contro altri musulmani, e i Kaffir non dovevano lottare contro i musulmani. 

Gli ebrei che erano alleati con i musulmani dovevano essere trattati in modo equo, e poiché combattevano contro un comune nemico, dovevano partecipare ai costi della guerra. Essi sono stati anche costretti a venire in aiuto dei musulmani che sono stati attaccati. “Quando vi sia disaccordo su di una questione, questa deve essere sottoposta ad Allah e a Muhammad”.

Ma visto che Allah non ha mai parlato, ubbidire al secondo era sufficiente. La divisione tra la terra d'Islam, (Dar al Islam), governata dalla legge Sharia, e la terra della guerra, (Dar al Harb, tutto il resto del pianeta) era ormai siglata. 

Questa divisione è ancora oggi una componente chiave dell'Islam.
Questo nuovo codice giuridico trasformò tutti i non musulmani indistintamente in cittadini di seconda classe. Per evitare questa discriminazione, e a causa delle pressioni, molti arabi, anche non credenti, si convertirono all’Islam. Maometto addita questi pseudo-musulmani come "ipocriti". Maometto era ormai così potente in Medina che nessun arabo avrebbe osato criticarlo apertamente.

Commenti dell’autore:
Da qui in poi la storia rischia di divenire sconcertante e, a garanzia dell’autenticità della narrazione, mi troverò spesso a citare testi sacri islamici. Ritengo dunque opportuno fornire una panoramica di tali testi, quali siano e come si intersechino l’uno con l’altro. 

Questi libri possono essere considerati come una trilogia, composta dalla Sira, (Sirat Rasul Allah di Ibn Ishaq) l'Hadith e il Corano.

 La Sira, che costituisce la fonte per la maggior parte di ciò che si sta leggendo, è costituita da un insieme eterogeneo di testi relativi alla vita di Maometto. Non si tratta di una biografia lineare, e necessita di molte spiegazioni. Se una citazione proviene dalla Sira di Ishaq, sarà preceduta dalla lettera I e poi da un numero, che si riferisce ai numeri di margine nel testo originale.

Un hadith è un racconto o "tradizione", di solito lungo circa un paragrafo, narrato da un compagno di Maometto, di qualcosa che egli ha fatto o detto. Una collezione di hadith è chiamata creando una certa confusione un hadith. 

Queste storie sono giunte a noi dopo una serie di passaparola e attraverso tradizioni per lungo tempo esclusivamente orali. Molti dei compilatori inoltre non erano rigorosi nel verificare queste storie, e pertanto hanno prodotto hadith che sono considerati inaffidabili.

Due collezioni sono considerate di particolare interesse storico: l’hadith di Al-Bukhari e quello di Abu Al-Husayn Muslim. Queste due collezioni sono spesso indicate come "Sahih" (ad esempio, Sahih Bukhari), che significa "autentico" in arabo.

 Eventuali citazioni che userò nel libro sono tratte da questi due hadith "canonici”, anche se ve ne sono altri quattro che sono considerati "affidabili".
Spesso gli studiosi islamici si avventurano attraverso le collezioni di hadith più deboli alla ricerca di informazioni supplementari sulla vita di Maometto che non siano incluse negli hadith più affidabili e meglio conosciuti; ma tutto ciò che contraddice Bukhari o Muslim viene considerato apocrifo e non corretto. L'idea che la “grande” Jihad significhi "lottare per migliorare se stessi" proviene da una collezione debole di hadith5.

Il Corano
In un certo senso, il Corano è la più importante delle tre serie di libri. Esso rappresenta solo circa il 18% della dottrina islamica, e un po' meno qualora si considerino le numerose ripetizioni che contiene. È considerato essere la parola letterale di Dio, il suo ultimo messaggio ai fedeli, e assolutamente perfetto in ogni modo.

Per fare un esempio di quanto seriamente i musulmani prendano la perfezione della parola di Allah, gli artigiani artisti in alcuni casi responsabili della produzione degli intrichi di straordinaria bellezza in seta e lana dei tappeti persiani, inseriscono sempre un piccolo difetto in ognuno (anche se potrebbe essere impossibile a me o voi trovarlo) in quanto il Corano e solo il Corano può essere perfetto.
Evidenzierò adeguatamente tutte le citazioni che provengono dal Corano.
Il Corano non è come la Bibbia, che può essere facilmente compresa semplicemente leggendola. In primo luogo, non è scritto in ordine cronologico. 

Infatti, i suoi capitoli sono ordinati per lunghezza, con il più lungo all’inizio e il più breve alla fine, per renderne più semplice la memorizzazione. Inoltre il valore di versetti cronologicamente precedenti può venire abrogato da versetti cronologicamente successivi.

Maometto affermava che il Corano fosse la vera e perfetta parola di Allah, ma fu ben presto chiaro che diverse parti del Corano si contraddicevano. In risposta a tali contraddizioni, si possono citare due versetti:

 “Non abroghiamo un versetto, né te lo facciamo dimenticare, senza dartene uno migliore o uguale. Non lo sai che Allah è Onnipotente?” [Corano 2:106] e “Quando sostituiamo un versetto con un altro – e Allah ben conosce quello che fa scendere – dicono: “Non sei che un impostore”. La maggior parte di loro nulla conosce.” [Corano 16:101]

Ben 225 versetti del Corano sono abrogati da versetti successivi.
Dal momento che il Corano non è scritto in ordine cronologico, e dal momento che i versetti successivi annullano la valenza di quelli precedenti, è pressoché impossibile capire il suo significato senza conoscere l'ordine in cui è stato scritto. Il che è possibile solo leggendolo in combinazione con gli altri testi sacri islamici, la Sira e gli hadith.

Un altro ostacolo alla comprensione del Corano è l'affermazione da parte dei musulmani che il suo significato non può essere tradotto in un'altra lingua. Questa affermazione è ovviamente ridicola. Il Corano è stato tradotto molte volte e tutte le traduzioni danno significati molto simili. Il Corano è scritto in forma poetica che lo rende più facile da memorizzare; naturalmente la traduzione impone la perdita di tale poesia, ma il significato rimane.

Solo uno su cinque musulmani parla l'arabo, e pochissimi tra coloro che lo parlano è realmente in grado di comprendere la lingua, antica di 1300 anni, in cui è scritto il Corano. Questo rende lo studio del Corano difficile, anche per i musulmani. Per i Kaffir (non musulmani) privi della base culturale e dell’insieme di valori che il Corano ispira, è ancora più difficile. Solo recentemente il Corano, e altri libri sacri islamici, è stato suddiviso e riorganizzato per darne un significato chiaro e conciso, che possa essere facilmente compreso da un laico.

Si potrebbe essere tentati di liquidare questi fatti come semplici capricci di una religione che è ancora fondamentalmente simile alla nostra. È infatti vero che anche la Chiesa cattolica rifiutava di consentire la traduzione dal latino della Bibbia. Tuttavia, una volta che si riesca a superare queste barriere e a trovare il vero messaggio dell'Islam, risulta subito evidente un elemento incontestabile: benché Maometto abbia ripetutamente affermato che il Corano è la parola definitiva di Allah, perfetta ed immutabile, e che contiene tutto ciò che è necessario sapere, esso risulta in effetti piuttosto limitato. 

Anche se è il più venerato dei libri sacri, in realtà il Corano è, in termini di comprensione dell'Islam, il meno importante. Di fatto, nel Corano non ci sono abbastanza informazioni per supportare nemmeno uno dei famosi “cinque pilastri dell’Islam”. Quello che il Corano ripete più volte è però di grande aiuto: per essere un vero musulmano è necessario seguire l'esempio di Maometto che è contenuto nella Sira e negli hadith (la "Sunnah" di Maometto).




5 Abu Fadl, “la Grande e la Piccola Jihad”d”